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Il poker sportivo in Italia

La terminologia “poker sportivo” viene utilizzata principalmente in Italia, per differenziare la nuova modalità di gioco dal vecchio “poker all’italiana” che è tutt’oggi considerato e quindi vietato, in qualità di gioco d’azzardo.
La principale innovazione rispetto alla vecchia formula, sta nel praticare il gioco in modalità torneo, quindi tutti i giocatori pagano una stessa quota di iscrizione, gli viene assegnato lo stesso quantitativo di fiches (chips nell’accezione anglosassone) e una volta eliminati dal torneo non possono in alcun modo riacquistare la posta.
Questa autentica rivoluzione nello stile di gioco, assieme all’introduzione della specialità definita “Texas Hold’em” ha di fatto eliminato le principali componenti aleatorie del gioco, messo tutti i giocatori sullo stesso piano, con le medesime possibilità di vittoria indipendenti dalle economie personali e, soprattutto, ha stabilito il limite delle “perdite” coincidente con l’importo dell’iscrizione al torneo stesso.

Il torneo di poker, comincia la sua ascesa nelle preferenze dei giocatori, quando negli anni ’70, le World Series Of Poker di Las Vegas (ad oggi ritenute ancora il Campionato del Mondo), cominciano a disputarsi appunto, in modalità torneo ma, la vera esplosione mondiale del gioco, si ha con la crescente diffusione di internet e le prime poker rooms online, nate alla fine degli anni ’90: milioni di giocatori si incontrano per giocare su internet, senza limiti territoriali ne di tempo!

Il poker sportivo arriva in Italia nel 2005 con la nascita dei primi circoli che cominciato ad organizzare i tornei.

Il 4 Luglio 2006, vede la luce il Decreto Bersani numero 223 convertito nella Legge 248 del 2006, nel quale l’articolo 38 prevede la regolamentazione, con atti normativi successivi, dei “giochi di abilità a distanza con vincita in denaro, nei quali il risultato dipende, in misura prevalente rispetto all’elemento aleatorio, dall’abilità dei giocatori”. Nascono quindi gli Skill Games, dei quali il poker è il soggetto predominante, che segnano il primo intervento del Legislatore nel definire il “poker sportivo” quale gioco di abilità.

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Il 5 luglio 2006 viene fondata la Federazione Italiana Gioco Poker (FIGP) che comincia a diffondere il gioco su tutto il territorio attraverso la formazione di associazioni sportive che, nel rispetto della normativa vigente, organizzano il gioco senza corresponsione di premi in denaro su autorizzazione degli organi di Pubblica Sicurezza con i quali, su precisa disposizione della FIGP stessa, mantengono continui e costanti rapporti di collaborazione. Nascono quindi i primi eventi di carattere nazionale presso le case da gioco che, dopo anni di decadenza, cominciano a vedere l’afflusso di migliaia di giocatori, in crescita esponenziale che, da tutta Italia, convergono presso il Caisnò di Sanremo,  dove si tengono le tappe del Campionato Italiano di Poker organizzato dalla Federazione e manifestazioni di carattere internazionale.

A fine 2006 sono già più di 500 le Associazione sportive diffuse in tutto il Paese, che raccolgono oltre 50.000 tesserati.images
Nel 2007, continuando l’espansione eccezionale e considerato il successo che il gioco riscuote presso la popolazione nazionale di ogni età, fascia sociale e di reddito, il poker sportivo diventa quel fenomeno aggregativo e di massa che lo fa assurgere sempre più spesso agli onori della cronaca non più per le rare occasioni di illegalità riscontrate quanto per il vero e proprio “fenomeno del momento”.
La FIGP quindi, comincia il dialogo con il CONI e il Ministero degli Interni, al fine di fornire al settore le giuste regole onde prevenire derive illegali dovute ad una espansione che avrebbe potuto divenire incontrollata causando problemi di ordine pubblico e infiltrazioni della criminalità organizzata che, vista la diffusione del fenomeno, tentava sempre con maggiore insistenza, di inserirsi in un settore che fino all’allora attualità, era rimasto completamente trasparente alla pubblica sicurezza.
Né il CONI, né il Ministero degli Interni, pur riconoscendo la diffusione e la sostanziale legalità del gioco, hanno inteso intervenire, rimbalzandosi le rispettive responsabilità in attesa di un intervento legislativo preciso.

Il 17 settembre 2007, in seguito alla Legge 248 del 2006, precedentemente citata, viene emanato il regolamento del Ministro dell’Economia e delle Finanze, che da di fatto il via agli Skill Games online in Italia che vengono gestiti dai concessionari di Stato per il gioco pubblico. I tempi del regolamento, prevedono sostanzialmente per il 2008 un anno di prova con inizio effettivo del gioco negli ultimi mesi dell’anno stesso per poi considerare il 2009 come il primo anno di gioco effettivo.

locandina_per_webIl 2008 vede la definitiva consacrazione del movimento sportivo dei circoli italiani, si tiene il primo campionato italiano di poker, giocato a livello territoriale con decine di migliaia di partecipanti e la prima nazionale italiana di poker che partecipa ai campionati del mondo. Con la crescita del fenomeno, cominciano a riscontrarsi casi di diverse interpretazioni della Legge da parte di singole Questure: se il Questore di Lecce autorizza in forma scritta e pubblica lo svolgimento del gioco, quello di Campobasso lo vieta in analoga forma. La FIGP promuove quindi ricorsi alla magistratura amministrativa regionale e al Consiglio di Stato che culminano nell’ordinanza del 21 Ottobre 2008,  nella quale il CDS, sentito il parere del Ministero degli Interni, accoglie il ricorso avverso all’inserimento nella tabella dei giochi proibiti del “ poker sportivo”.

Il 2009 supera ogni più ottimistica previsione degli addetti ai lavori. Per quanto riguarda la parte online, AAMS prevede ottimisticamente una raccolta annuale di 500 milioni di euro, a fine anno il volume generato supererà i 4 miliardi di euro.
Per il settore live, viene stimata la presenza sul territorio nazionale di oltre 2000 circoli che praticano il poker sportivo, più di un milione di giocatori e un indotto di circa 400 milioni di euro.

Il 29 Luglio 2009, entra in vigore la Legge Comunitaria 2008, che in aggiunta ad alcune norme contenute nel Decreto pro-Abruzzo apporta un sostanziale cambiamento alla normativa del poker. Per il settore online viene inserito il “cash game” quindi, oltre alla modalità torneo viene normato ed accettato come skill games il gioco “per soldi” che consente ai giocatori di scommettere sulla mano singola e non più solo sul torneo. Per il settore Live, nominato come gioco “non a distanza”, si prevede la competenza statale attraverso l’intervento dei concessionari di Stato, norme economiche stringenti e dispendiose in rapporto all’assenza del fine di lucro e si rimanda ad apposito regolamento emanato da AAMS.

La FIGP, pur non concordando completamente col dettato normativo ma ritenendo comunque indispensabile la regolamentazione del settore, ha aperto un tavolo tecnico con AAMS al fine di contribuire alla stesura del regolamento attuativo, presentando la propria proposta, accolta con favore da AAMS, che prevedeva la suddivisione del settore live in una parte commerciale/economica sotto controllo diretto dei concessionari di Stato e un parte prettamente sportiva riservata all’ambito associazionistico, che prevede il riconoscimento del CONI e il finanziamento allo sport.

Il 9/9/2009, il Ministero degli Interni dirama una circolare a tutte le Questure invitando i questori a “non più tollerare” qualsiasi manifestazione territoriale di poker sportivo in nessuna forma, in attesa della pubblicazione da parte di AAMS, del regolamento attuativo della Legge Comunitaria 2008.

Il giorno stesso, la FIGP in nome della correttezza istituzionale e dei principi di assoluta legalità che ha sempre dimostrato e preteso dai propri associati, ha interrotto tutte le attività sportive nazionali e indicato la sospensione delle attività ai propri circoli.

L’anno 2010 trascorre fra ripetute promesse massimi organi dirigenti di AAMS che prevedevano la pubblicazione del regolamento prima a gennaio, poi a giugno, poi a settembre, senza mai tradurre in fatti i fiumi di parole spesi sul poker live.
Nel frattempo, la maggior parte delle associazioni che avevano interrotto l’attività, hanno ripreso il gioco, continuando da operare in quella clandestinità che ha sempre rappresentato il male del settore del gioco in Italia, offrendo il fianco all’ingresso della criminalità quando invece fino a pochi mesi prima, tutte le attività erano concordate con le autorità di pubblica sicurezza competenti per territorio.

Vari ricorsi presentati agli organi regionali della magistratura amministrativa, hanno concretizzato una situazione paradossale che ha visto ad esempio, i giocatori pugliesi liberi di praticare quel poker sportivo che in Piemonte o in Veneto è rimasto vietato.

Nel giugno 2010, la IMSA (Internationa Mind Sport Association) associazione riconosciuta dal CIO che annovera il bridge, la dama, gli scacchi e il go, ha riconosciuto il poker quale sport della mente associato .

La situazione diventata paradossale e insostenibile, viene evidenziata nel comunicato stampa del Presidente FIGP del 9/9/2010.

L’anno 2011, trascorre come il precedente, con la rilevante novità che durante la stagione estiva viene introdotta per il poker online, la modalità Cash Game, ossia il “gioco per soldi”, annoverata anch’essa fra gli Skill Games. Il paradosso diventa ancora più insostenibile: mentre online si possono praticare anche le modalità ritenute da sempre azzardo e sdoganate come “giochi di abilità”, il mondo sportivo live vede ancora la contrapposizione con le Questure che sempre più cercano di ostacolare il gioco.

Pietra miliare del diritto e base della ripresa dell’attività sportiva nel 2012, è la Sentenza della Corte di Cassazione che dichiara il poker live, gioco lecito anche in mancanza della regolamentazione prevista. Il decreto “Milleproroghe” di fine 2011, proroga l’emissione del regolamento attuativo al 30 giugno 2012. FIGP quindi, emette un comunicato stampa nel quale si sottolinea la Sentenza della Corte di Cassazione e si indica nel 30 Giungo 2012, l’ultima concessione di credito ad AAMS per l’emissione del regolamento attuativo e quindi dei bandi per le concessioni di gioco.
Nel giugno 2012, l’emissione del regolamento viene ulteriormente prorogata al gennaio 2013.

Nel Marzo 2013, sono ripresi i contatti con CONI per le procedure di riconoscimento DSA.

Nel Maggio 2013 FIGP entra a far parte della IFP.

Nell’Ottobre 2013 il CONI comunica di aver sospeso la domanda di riconoscimento di FIGP in attesa del completamento dell’iter Internazionale  quando FIGP diventerà la Federazione di riferimento per la disciplina in Italia.